Toffolo Giovanni. Monaco di Baviera, 1911 - Udine, 2000. Nasce in Germania da una famiglia di emigrati italiani. Nel 1916 si stabilisce a Tarcento, dove inizia a dipingere come autodidatta, dedicandosi alla pittura in maniera definitiva dopo il 1940. Espone per la prima volta nel 1940 a Udine; in seguito espone anche alle Biennali di Venezia e alle Quadriennali di Roma. Dalla sua esperienza in guerra e nella Resistenza nascono opere di un'impronta realistica fortemente espressiva. Nel 1945 firma con Fiorenzo Tomea, Ugo Canci Magnano, Luigi Rapuzzi, Edoardo Devetta, Giuseppe Zigaina e Virgilio Guidi il Manifesto per un'arte classica moderna, che sostiene una visione più oggettiva della realtà. Diviene quindi uno degli esponenti più originali del realismo friulano. Sono ricorrenti nella sua pittura i nudi, gli autoritratti e, generalmente, temi di figura. Nel periodo realista dipinge soprattutto contadini, emigranti, partigiani e donne del popolo; inoltre, soggetti che porteranno alla serie degli Uccellatori. Dalla prima metà degli anni Sessanta il suo linguaggio accoglie spunti e suggestioni dell'Informale, ma nell'ultima fase della sua produzione torna a predominare la figura, d'altra parte mai abbandonata, caratterizzata da un certo espressionismo e legata a tematiche esistenziali. Bibl.: M. De Micheli, Anzil, Fagagna, 1969; Anzil, (Brugnera, Villa Varda), Pordenone, 1990; V. Gransinigh, Anzil, a c. di M. Goldin, Milano, 1995.
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