Toffolo Giovanni
1959Olio su tela100 x 150 cm
"Al XII Premio Suzzara (1959) fu premiato con il vitello e due forme di formaggio grana. Realista. Utilizzo di un ampio spettro cromatico, con alta capacita' di resa spaziale e trapasso dei piani reso con sapienti ombreggiature. La scena e' come bloccata, a sottolineare la durezza del lavoro, con una fortissima indagine fisiognomica della figura della protagonista. L'artista e' nato in Germania, a Monaco, da una famiglia di emigranti italiani, nel 1911. Nel 1916 si stabilisce con la famiglia a Tarcento. Inizia come autodidatta e si accosta alla pittura in maniera definitiva dopo il 1940 scegliendo i temi che rimarranno ricorrenti nella sua pittura: nudi, autoritratti, personaggi. Dalla sua esperienza in guerra e nella Resistenza nascono opere di impronta realistica fortemente espressiva. Nel 1945 firma assieme a Fiorenzo Tomea, Ugo Canci Magnano, Luigi Rappuzzi, Edoardo Devetta, Giuseppe Zigaina, Virgilio Guidi il ""Manifesto per un'arte classica moderna"", nel quale, in contrapposizione all'impressionismo e ai suoi interessi per i fenomeni atmosferici, si propone una visione piu' oggettiva della realta'. Negli anni tra il 1945 ed il 1950 diviene uno degli esponenti del realismo del secondo dopoguerra friulano. Inizialmente viene influenzato da Felice Casorati e Virgilio Guidi nell'uso dei colori squillanti e irreali vicini al fauvismo, innestando modi cubisti che spingono la sua ricerca verso forme piu' sintetiche. Nel periodo realista i temi che sceglie sono contadini, emigranti, partigiani e donne del popolo, e la serie degli ""Uccellatori"". Dalla prima meta' degli anni Sessanta il suo linguaggio accoglie spunti dell'Informale. Nell'ultima fase della sua produzione torna a predominare la figura, d'altra parte mai abbandonata, caratterizzata da un certo espressionismo e legata a tematiche esistenziali."
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