Poli Vivaldo. Novellara (Reggio Emilia), 1914-1982. Pittore e grafico. Pur avendo studiato all'Istituto G. Chierici, si è sempre dichiarato autodidatta. Dopo pochi mesi trascorsi a Milano, ritorna al paese natale, dove risiede nella Rocca. Espone nel 1948 alla Biennale di Venezia, dove riceve un riconoscimento ufficiale, e vi è ancora presente due anni dopo. Nel 1951 partecipa alla Mostra di Artisti Contemporanei a Berna e alla Quadriennale di Roma. Nel 1959, a Reggio Emilia, con i giovani Gerra, Squarza, Ruspaggiari, Pini e Bergomi, è fra i protagonisti della contromostra dell'isolato San Rocco, polemica nei confronti del Premio Città del Tricolore. Nel 1983, un'importante antologica postuma gli è dedicata a Reggio Emilia, nel Teatro Municipale. Uomo di vasta cultura, accuratamente aggiornata, si forma artisticamente studiando prima l'impressionismo, per passare poi attraverso l'espressionismo e il cubismo picassiano. Questo solido bagaglio gli consente infine di avvicinarsi, con solide basi, alle tendenze astratto-concrete. Pur condividendo ideali progressisti, nel corso degli anni Cinquanta avversa il realismo narrativo e didascalico di quel periodo; si schiera invece decisamente per l'astrattismo e per l'autonomia dell'arte da ogni tipo di condizionamento politico, giungendo, agli inizi degli anni Sessanta, a composizioni caratterizzate da un rigoroso impianto strutturale. Bibl.: Vivaldo Poli , a c. di N. Squarza, Reggio Emilia, Teatro Municipale, 1983.
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