Forgioli Attilio. Salò (Brescia), 1933. Pittore e grafico. Nel 1958 si diploma a Brera, dove è allievo di Funi e Reggiani. Tiene la prima personale nel 1953 alla Galleria Alberti di Brescia. Nel 1957 vince il primo premio per il disegno al IV Premio Diomira. Negli anni Sessanta proseguono le personali, tra le quali, di particolare interesse, le mostre milanesi alla Galleria San Fedele nel 1963 e alla Galleria Bergamini nel 1965. Due anni più tardi, nel 1967, Zeno Birolli presenta la personale alla Galleria La Bussola a Torino. Nel 1976 viene invitato alla Biennale di Venezia. Anche nei decenni successivi l’attività espositiva prosegue; tra le varie personali, si segnalano le nuove mostre alla Galleria Bergamini nel 1990 e nel 1993 e l’antologica della Galleria Comunale di Pesaro nel 1992. Nel 2000 si tiene un’antologica di opere su carta a Treviso, presso la Casa dei Carraresi. Nel 2003 il Museo della Permanente di Milano gli dedica un’importante personale. Fino al 1965 insegna educazione artistica e lavora nella pubblicità. Segnano la sua ricerca artistica i viaggi in Sicilia, a Parigi, a Berlino, in Spagna, e le amicizie strette con Sutherland, Buzzati, Birolli. Formatosi nel clima della Nuova Figurazione della seconda metà degli anni Cinquanta, articola la sua pittura secondo la compenetrazione tra osservazione dal vero e dimensione della memoria, dell’emozione e dell’elaborazione mentale. Nelle sue opere affronta i temi della violenza, della paura, ma anche del paesaggio e della natura, colta nelle sue risonanze emotive. Del 1962 è il ciclo di pastelli dal titolo La Senna, concepiti a Parigi, nei quali si immagina il fiume brulicante di cadaveri. Tra il 1963 e il 1965 avvia la prima serie di Animali nel paesaggio. Nel 1968 inizia la serie delle Isole, nodo iconografico e formale della sua figurazione: elementi del paesaggio e oggetti della vita quotidiana si raggruppano al centro della composizione, isolati dallo spazio circostante. Verso la fine degli anni Settanta avvia la serie delle Montagne, che prosegue anche negli anni Ottanta parallelamente alle nature morte di frutti e dei paesaggi e vedute, nelle quali postimpressionismo ed espressionismo si mescolano. Bibl.: Forgioli (Conegliano), a c. di M. Goldin, Treviso 1992; Attilio Forgioli, opere 1962-2002, a c. di F. Gualdoni, Milano, Museo della Permanente, 2002.
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