Alicò Giovanni. Catania, 1906 - Milano, 1971. Pittore, autodidatta. Si stabilisce prima a Napoli, poi a Milano; esordisce nel 1942 alla Biennale di Venezia e, nello stesso anno, tiene la prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Nel 1951 una seconda personale viene allestita alla Galleria Casa d’Artisti a Milano; seguono, tra il 1948 e il 1953 sei anni di attività in Argentina, con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a collettive. Rientrato in Italia, ordina nuove personali dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo a Catania, Milano, Roma e Como. Nel 1973 a Catania viene allestita una importante retrospettiva al Palazzo della Borsa. Partito, negli anni siciliani, a raffigurare nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi utilizzando tinte preferibilmente piatte, introduce poi nella sua tavolozza cromie delicate, vibranti, e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. Soggetti favoriti sono le figure femminili, nature morte di fiori, paesaggi. Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante componente decorativa fatta di arabeschi ed effetti luminosi e cromatici mobili e sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi, che si librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell’artista è invece caratterizzata da dipinti dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide. Bibl.: Alicò, Catania, Palazzo della Borsa, 1973.
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