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    Contadino che riposa

    Alicò Giovanni

    1955
    Olio su tavola
    60 x 49 cm

    Premiata alla VIII edizione del Premio Suzzara (1955) con una forma di formaggio, un paio di scarpe e una penna stilografica, l'opera testimonia l'attenzione dell'artista siciliano per una pittura figurativa sintetica, che procede per suggestioni nella gneerale aderenza ai temi del realismo sociale della metà degli anni Cinquanta. La figura del contadino siciliano, colta in una pausa lavorativa, rappresenta un'icona di giovane lavoratore che medita sulla propria condizione, con una gamba allungata nell'erba, l'altra ripiegata vicino al petto, le spalle appoggiate al tronco di un albero antico, la testa appena inclinata. Altri dettagli come le scarpe in primo piano, i pantaloni, la canottiera, il cappello nell'erba, non paiono alludere a una pietistica denuncia della condizione di povertà; tendono bensì a evidenziare la dignità e la volontà di riscatto del contadino, seppur in un momento di riflessione. Il pittore, svincolato da una fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubisti tipici del primo dopoguerrra, si abbandona una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da una densa materia pittorica e defiita da una spessa linea di contorno. Di lì a poco la sua ricerca approderà a esiti di natura informale e materica, nei quali si cimenterà per tutti gli anni Sessanta.Nel decennio precedente l'artista - nel 1942 presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia - aveva vissuto alcuni anni in Argentina, prendendo parte a numerose esposizioni a Buenos Aires, La Rioja, Santa Fé e Mendoza; nel 1952 tenne un'importante mostra personale all'Isituto de Intercambio Cultural di Buenos Aires.