Paolini Dino

Paolini Dino. Lonigo (Vicenza), 1926. Scultore e disegnatore. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Verona. Nel 1947 si trasferisce a Milano. Qui presenta la sua prima personale alla Galleria Bergamini, nel 1953, alla quale ne seguiranno altre nel corso dei decenni successivi. Tra le altre si ricordano: Galleria della Piazza Vecchia di Brescia nel 1956; Galleria delle Ore di Milano nel 1957; Galleria Rinascita di Milano nel 1966; Centro Artistico Barbieri di Broni nel 1972; Galleria Phanta Arte di Como nel 1980; Villa Nuova Italia di Broni nel 1985; Galleria Radice di Lissone nel 1997. Partecipa, oltre alla IV Quadriennale di Roma, a varie collettive nazionali e internazionali conseguendo premi e riconoscimenti. Ricopre l’incarico di insegnante presso il Liceo Artistico di Brera. A Milano, partecipa attivamente al movimento realista, frequentando l’ambiente artistico che si raccoglie attorno alla Galleria 15 Borgonuovo; soggetti favoriti in questo periodo sono le madri con bambini, i lottatori, i contadini al lavoro, raffigurati in opere solide e severe, realizzate di preferenza con la pietra di Verona – ma anche con legno, bronzo, gesso, terracotta, cemento – che le rende anche calde e vibranti. Successivamente, il suo stile forte e solido si volge alla rappresentazione della lotta dell’uomo contemporaneo contro la violenza dominante, secondo modi drammatici vicini all’espressionismo. Dalla seconda metà degli anni Settanta le sue sculture – caratterizzate in un primo tempo da soggetti zoomorfi e successivamente fitomorfici (si pensi ai suoi totem) – si configurano come forme tendenti all’astratto. Nelle opere degli anni Novanta il corpo umano viene poi interpretato secondo il massimo grado di semplificazione ed essenzialità. Bibl.: M. De Micheli, Arte e mondo contadino, Milano, 1980; Dino Paolini: la scultura? Si, solamente la scultura…, Cologno Monzese, 1997.