Cimara Mario. Ferrara, 1913 - Roma, 1992. Pittore, scultore, installazionista. Figlio dell'attore Luigi Cimara, frequenta l'Accademia di Belle Arti di Roma. Del 1949 è la sua prima personale di scultura, mentre nel 1955 espone le prime opere pittoriche a Roma e Milano. Tra le numerose personali, si ricordano quelle allestite nelle gallerie La Cassapanca di Roma (1957, 1958, 1962, 1966, 1969, 1972 e 1974) e Due Torri di Bologna nel 1974. Partecipa alle Quadriennali di Roma, alle Biennali di Venezia e ai più importanti premi nazionali (Suzzara, Fiorino), conseguendo importanti riconoscimenti. L'artista inizia la sua attività negli anni Quaranta con una produzione scultorea essenzialmente astratta. Voltosi alla pittura, si avvicina stilisticamente alla maniera della Scuola Romana: i suoi dipinti mostrano personaggi rappresentati con un'ironia di fondo che si mescola a una connotazione patetica, mentre la protesta sociale – pure talvolta presente – è volentieri attraversata da una disincantata vena di distacco. Tornato alla scultura nel 1963, realizza nuove opere che declinano verso un sarcastico realismo d'ispirazione pop, che lo conduce dalla fine degli anni Sessanta a una forma d'originale iperrealismo. È in tal senso esemplare l'intervento condotto in occasione della Quadriennale di Roma del 1968, dove espone una casa dalle pareti trasparenti all'interno della quale colloca le proprie sculture in resina “più vere del vero”, dai colori forti e allucinati.
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