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    Botto Gianfranco

    Botto Gianfranco. Torino, 1963. Installazionista, fotografo, videomaker. Frequenta l’Accademia di Torino. La sua vicenda artistica inizia nel 1992 assieme a Roberta Bruno. I loro primi lavori, datati 1992-93, sono costituiti da piccoli libri-fanzine autoprodotti dove immagini di luoghi abbandonati in bianco e nero scorrono accanto a testi presi dai giornali. Sulla base di un'iconografia del genere, nel 1996 realizzano il primo wall paper, foderando pareti o intere stanze con la tecnica dell'affissione. Espongono le opere così realizzate in occasione di diverse mostre: a Siena, Palazzo delle Papesse; Pisa, Fondazione Teseco; Quimper, Centro d’Arte Contemporanea; Roma, Palazzo delle Esposizioni. Con tale tecnica realizzano l’installazione alle Corderie per la Biennale di Venezia 2001. Nello stesso periodo realizzano interventi esterni su cartelloni pubblicitari o elettorali; nel 1997 intervengono analogamente sulla facciata del Bullet Space, una spazio alternativo di New York. L'anno seguente vincono il primo premio “Torino Incontra l’Arte” con Soft City, una scultura da installare nell’atrio del Comune di Torino. Nello stesso 1998 compare nelle loro fotografie una figura umana dal volto nascosto; iniziano altresì a lavorare con il video. Fin dall'inizio il loro lavoro è imperniato sul rimaneggiamento di immagini date: soggetti ricorrenti nelle loro opere sono le architetture industriali e gli edifici abbandonati, ripresi nelle periferie delle città dove vengono allestite le mostre. Tali frammenti fotografici di realtà marginali sono inizialmente fissati su plexiglas o su finta pelle, oppure ingranditi su carta e ritoccati a mano con colori acidi. Bibl.: a c. di M.G. Tolomeo e T. Macri, Botto & Bruno: under my red sky, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 2001; Botto & Bruno, (Belluno e Cortina D'Ampezzo), Milano, 2002.