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    Bortolotti Timo

    Bortolotti Timo. Darfo (Brescia), 1884 - Milano, 1954. Scultore. Autodidatta. Dalla metà degli anni Venti partecipa alle sindacali e intersindacali di Milano, Firenze e Napoli e a diverse esposizioni alla Permanente di Milano. Nel 1930 è alla Biennale di Venezia, alla quale tornerà a esporre altre quattro volte, mentre nel 1937 si aggiudica il Gran Premio per la Scultura all'Expo di Parigi, con Arturo Martini e Marino Marini. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le sue presenze alle esposizioni si fanno via via più rade fino alla morte, nel 1954. Nel 1988 si tiene un'antologica a Brescia, promossa dal Comune, e nel 1993 una sua mostra è allestita nei saloni della Banca Popolare di Milano. L'artista si dedica a tempo pieno alla scultura, sua grande passione, solo dopo la Prima guerra mondiale, durante la quale è gravemente ferito. Si trasferisce prima a Brescia, nello studio in Palazzo Monti, e poi a Milano, dove fonda una libera scuola d'arte con Wildt, Funi e Marussig. A Milano coltiva profonde amicizie con Sironi, Carrà, Carpi, De Grada, ma trascorre anche lunghi periodi d'isolamento e di lavoro nella casa in Valcamonica. La sua scultura si caratterizza per solidità e spontaneità, senza preziosismi stilistici; soggetti ricorrenti sono le figure di giovanetti e le testine di bimbi. Bibl.: Comune di Brescia e Associazione Artisti Bresciani, Timo Bortolotti. Scultore, Brescia, A.A.B., 1988.