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    Bolognesi Ferruccio

    Bolognesi Ferruccio. Mantova, 1924-2002. Pittore, disegnatore, scultore, costumista, scenografo. Dopo il diploma in ragioneria, s'impiega in banca. Parallelamente, alimenta i suoi interessi artistici, che lo portano dapprima ad avvicinarsi ai pittori naïf, anche se non sarà mai possibile circoscrivere la sua poetica all'interno di quest'etichetta. Inizia l'attività espositiva partecipando al Premio Suzzara nel 1960, poi a importanti collettive sia in Italia sia all'estero. In quegli anni s'interessa alla sua opera Marino Mazzacurati. Il circo, i cortei funebri, le bande, le piazze sono suoi temi insistiti, in tele a olio e tempera ridondanti di addobbi e affollate d'improbabili e bizzarre presenze. Negli anni Settanta ricorrono gli interni piccolo-borghesi con le pareti a tappezzeria, mentre nel decennio seguente si dedica ai luoghi dell'Eneide e a costumi e scenografie teatrali. Il lavoro successivo, delle carte bruciate, è costituito da carte che portano l'impronta di saldature a fuoco, riproducendo i filiformi personaggi della sua mitologia personale. Dal 1983 smette di dipingere per dedicarsi prevalentemente all'elaborazione di costumi teatrali. A Mantova ci sono due sue installazioni permanenti; una terza si trova a Novellara.Bibl.: Ferruccio Bolognesi. Simulazione d'ombre. Fili lamiera pittura teatro, Mantova, Casa del Mantegna, 1985; R. De Grada, Ferruccio Bolognesi. Una gentile paura del dipingere, in I Maestri Naïfs, Luzzara, Museo Nazionale Arti Naïves “Cesare Zavattini”, 1995.