Vespignani Renzo
1982Stampa fotolitografica700 x 500 mm
"Il disegno venne donato dall'autore in occasione della personale del 1997. Si tratta di una copia del manifesto fotolitografico che l'artista realizzo' nel 1982, in occasione della mostra sul campo di concentramento cecoslovacco di Terezin. L'artista ristampa quindi i piu' significativi disegni dei piccoli deportati, molti corredati da data e firma, e vi sovrappone una litografia di propria invenzione, ritraente un drammatico volto di fanciullo deportato. L'artista nasce a Roma nel 1924. Pittore ed incisore, incomincia a dipingere e a dedicarsi all'incisione durante i difficili anni dell'occupazione tedesca di Roma, quando e' nascosto presso Lino Bianchi Barriviera. Altri ""maestri"" sono Alberto Ziveri e Luigi Bartolini. Inizia a esporre nel 1945. mentre collabora come disegnatore a numerose riviste politico-letterarie (""Domenica"", ""Folla"", ""Mercurio"", ""La Fiera letteraria"") con un taglio documentario e poetico accostabile al cinema di Rossellini e De Sica. Nel 1956 fonda, con altri intellettuali, la rivista ""Citta' Aperta"", incentrata sui problemi della cultura urbana. Svolge un'intensa attivita' di illustratore in cui il referente letterario si anima a ridosso di una inesauribile inventiva figurale. Tra gli artisti a lui vicini ricordiamo Muccini, Urbinati, Zigaina, Buratti (la cosiddetta ""Scuola di Portonaccio""), poi, dopo il 1963, Attardi, Ferroni, Calabria, Guerreschi, Guccione, Gianquinto (""Il pro e il contro""). Vengono poi i grandi cicli dedicati alla crisi della societa' del benessere: L'Imbarco per Citera (1969), L'Album di Famiglia ( 1971), Tra le due guerre (1973-75). Strettissimo il rapporto con la letteratura. Vespignani illustra opere di Alleg, Kafka, Boccacccio, Majakowsky, Eliot, Belli., Villon, Leopardi, Porta. Nel 1985 espone all'Accademia di Francia. in una mostra che sviluppa il confronto dialettico con la tematica urbana di un altro grande osservatore di Roma: Pier Paolo Pasolini. "
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