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    Macellaio

    Plescan Pietro

    1956
    Olio su tela
    90 x 118 cm

    "Al X Premio Suzzara (1957) vinse una forma di formaggio grana e una macchina fotografica. La visione aprospettica conferisce agli oggetti rappresentati una certa piattezza. L'effetto drammatico e' affidato all'uso di una pennellata breve e densa di materia cromatica e al contrasto tra la figura sorridente del macellaio e la presenza minacciosa dell'attrezzatura del suo mestiere. Quest'opera fa parte della serie delle Macellerie dipinte dall'artista tra il 1956 e il 1959, e rientra nell'ambito del realismo esistenziale. L'artista nasce a Milano nel 1929. Studia all'Accademia di Brera. Comincia ad esporre nei primi anni Cinquanta, alle mostre delle Accademie di Belle Arti italiane a Milano e a Torino, al Premio Diomira, alla Galleria d'Arte Moderna di Milano ed al Premio Suzzara. Le opere che dipinge tra il 1956 e il 1959, rientrano nell'ambito della Nuova Figurazione come la serie delle ""Macellerie"", quella degli interni (gabinetti, scale, cucine di abitazioni popolari e dimesse) e quella delle case in rovina o degli edifici sventrati dai bombardamenti. Negli anni Sessanta svolge opere ispirate all'osservazione degli scheletri di animali e delle ciminiere di una nave. Per le opere degli anni Settanta, invece, si ispira ad eventi di cronaca il cui denominatore comune e' la violenza. Durante tutta la sua produzione un tema che rimane costante e' la figura femminile. Le piu' importanti rassegne collettive a cui partecipa sono: la Biennale di Milano, la Biennale dell'Incisione italiana contemporanea di Venezia, la Triennale dell'Incisione di Milano, la msotra ""Realismo esistenziale. 1955-1965"" (Milano, Palazzo della Permanente, 1991). Presenta anche varie personali soprattutto a Torino e a Milano."