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    Nelle cave di Aurisina

    De Cillia Enrico

    1954
    Olio su tavola
    70 x 130 cm

    "Alla VII edizione del Premio Suzzara (1954) vinse una macchina da scrivere, un prosciutto e kg. 10 di pasta alimentare. Il paesaggio e' rappresentato con molta sobrieta', sia per la scelta dei toni che per il rigore della composizione. La figura umana e' completamente assente e' quindi attraverso la descrizione dell'ambiente che l'artista riesce a trasmettere l'idea di una condizione di lavoro. L'uso di una materia cromatica densa e corposa, coperta da uno spesso strato di vernice, accentua l'effetto materico del dipinto. L'artista nasce a Treppo Carnico (Udine) nel 1910 e muore ad Udine nel 1993. Inizia la propria attivita' come decoratore a Udine. Solo dopo il 1940 si dedica totalmente all'attivita' di pittore, dopo una formazione da autodidatta. Le sue prime personali vengono allestite a partire dal 1942. Fin dalle sue prime opere si comprende il legame dell'artista con la natura e il senso plastico delle sue figurazioni. Il suo realismo trova come ambientazioni ideali i luoghi del Carso triestino, che si identificano pienamente nei toni sobri e nelle rigorose linee compositive della sua pittura. I paesaggi di De Cillia sono isolati, l'uomo vi e' assente. La natura che descrive e' fatta di rocce calcaree e di arbusti polversi, di materie scabre e di pietre, diventando, cosi', trasfigurazione profonda e amara dell'esistenza umana. In seguito la sua pittura tendera' sempre piu' ad esaltare gli aspetti strutturali della forma, prendendo le distanze da una pura descrizione, impiegando in questo processo l'uso della spatola. Negli anni Sessanta la sua pittura si avvicina all'Informale, sia per la matericita' che per la qualita' cromatica dal carattere non naturalistico, e diviene pittura di poesia e di memoria."