Birolli Renato
1946Olio su tela60 x 50 cm
"L'opera venne acquistata al I Premio Suzzara (1948). Forte demarcazione cromatica, impasto materico denso e segno angoloso e incisivo. Stile che, per la violenza di certe immagini, guarda al cubo-espressionismo di Picasso, e in particolare all'opera ""Gatto che mangia un uccello"" del 1939 mentre per l'uso di un cromatismo acceso e di un impasto cromatico denso sembra rimandare alla tecnica cezanniana. L'opera intende rappresentare con durezza il dramma della fame. L'artista nasce a Verona nel 1905 e muore a Milano nel 1959. Intraprende gli studi artistici presso l'Accademia Cignaroli di Verona dalla quale viene espulso per indisciplina. Nel 1927 si trasferisce a Milano dove si dedica a varie occupazioni, lavorando anche come decoratore. Nel 1929 e' correttore di bozze a ""L'Ambrosiano"", dove conosce Carra' e Edoardo Persico, allora direttore della Galleria Il Milione, presso la quale espone piu' volte. Nelle opere degli anni Trenta l'artista recupera un linguaggio figurativo caratterizzato da una certa spontaneita', senza pero' mai abbandonarsi all'improvvisazione, ma cercando presupposti teorici per la sua pittura. Partecipa alla mostra ""10 pittori"" alla Galleria d'Arte di Roma e si avvicina al gruppo della Scuola Romana. Nel 1936 fa un viaggio a Parigi, dove ha la possibilita' di conoscere direttamente la pittura di Van Gogh e Ce'zanne. Nel 1938 diviene animatore del gruppo di ""Corrente"", si impegna in tutte le attivita' promosse dalla rivista e partecipa a tutte le mostre organizzate alla galleria Bottega della Corrente che poi prese il nome di Galleria La Spiga. Conosce Guttuso, Migneco e i poeti ermetici. Nei quadri del 1936-37 affronta tematiche impegnative come in ""Il caos"" e in ""Eden"", che poi abbandona per soggetti tratti dall'umanita' emarginata, come in ""Zingari"" (1938) e in ""Saltimbanchi"" (1938).Tra il 1937 e il 1938 viene incarcerato per ragioni politiche. Scoppiata la guerra nascono i dissapori col gruppo di Corrente. Partecipa alla Resistenza e si iscrive al P.C.I. Di questo periodo una serie di disegni, intitolata ""Italia '44"", ispirata a personaggi e a scene di vita contadina. Il primo ottobre 1946, assieme a Marchiori, Vedova e Santomaso sottoscrive il manifesto della Nuova Secessione Artistica che segna l'atto di fondazione del Fronte Nuovo delle Arti (I esposizione alla Galleria La Spiga nel 1947). Negli anni successivi compie viaggi in Francia e in Bretagna. Se i dipinti della fase di Corrente sono influenzati dall'espressionismo vangoghiano, quelli degli anni Quaranta si accostano al post-cubismo desunto dal Picasso posteriore agli anni Trenta. Negli anni Cinquanta Birolli entra in contatto col ""Gruppo degli Otto"" e la sua pittura si avvicina ad un'indirizzo astratto-concreto, fino a giungere, nel 1958, alla completa rarefazione dei referenti oggettivi."
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