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    I licenziati

    Castellani Ugo

    1953
    Olio su tavola
    70 x 90 cm

    Una materia pittorica densa e un'estrema freschezza d'impianto connotano questo ritratto di un gruppo di lavoratori all'uscita da una fabbrica, che al VII Permio Suzzara, nel 1954, vinse un rasoio elettrico, quindicimila lire, dieci chili di pasta alimentare e mille mattoni. La tavolozza cupa è risvegliata da forti dissonanze cromatiche e da rapporti tra luci e ombre e tra piani e ocntorni che sembrano mettere a frutto l'amata lezione del postimpressionista francese Bonnard. Restauratore e decoratore, Castellani, che si dedica alla pittura a olio a partire dal 1925, supera nell'immediato dopoguerra l'immancabile fase neocubista per approdare a un neorealismo che, negli esiti mgiliori - come in questi Licenziati o nella Fabbrica presentata insieme a essi a Suzzara nel 1954 - riesce a fondere virtuosamente la consueta vena lirica, la forte sensibilità per un colore intenso e fortemente interiorizzato, risolto in tarsie luminose d'immediatezza fauve, con un impegno sociale che si traduce figurativametne non tanto in scene di apareta protesta, quanto in un tono di più generica solidarietà. Quelli del pittore umbro sono comunque sempre pezzi di "bella pittura", lontani dalle durezze espressive e dalle ostentate sgradevolezze epidermiche di certa pittura realista.Bibliografia: Opere, 1984, p. 44; Opere del Premio Suzzara 1948-1953, 1966, p. 69.