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    La lunga strada

    Treccani Ernesto

    1951
    Olio su tela
    102,5 x 143 cm

    Il paesaggio urbano industriale, le periferie della Bovisa e di Sesto San Giovanni a Milano e di Aubervilliers a Parigi e la realtà contadina calabrese, conosciuta direttamente durante i lunghi soggionri a Melissa, costituiscono negli anni Cinquanta i temi fondamentali della pittura di Treccani, che aveva cominciato a dipingere intorno al 1940, quando "Vita Giovanile", il foglio milanese di cui era il giovanissimo direttore, aveva preseo il nome di "Corrente". Sull'esempio di Guttuso, Treccani parte per Melissa alla fine dell'autunno del 1949, quando il paese diventa simbolo della questione meridionale dopo l'uccisione, da parte della polizia, di tre contadini e il ferimento di altri quindici che avevano occupato la tenuta Fragalà del marchese Berlingieri. A Melissa, dove Treccani sarebbe stato eletto cosigliere comunale, rivendicando sempre il carattere politico della sua "missione", sono quindi collegati i grandi quadri sull'occupazione delle terre e sul lavoro contadino, che si considerano oggi come il maggior contributo dell'artista a quella pittura realista che, secondo le sue dichiarazioni, doveva essere "per tutti subito, che la capissero i contadini di Melissa, gli operai della Bovisa, subito" (E. Treccani, Arte per amore, Milano, Giordano, 1966, pp. 18-183). I personaggi, resi con tratti fisionomici abbreviati, danno vita a un racconto epico sulle migrazioni dei contadini verso le terre da lavorare con qualche eco, come ha giustamente notato Leonardo Capano, della "marcia lenta" del Quarto stato di Pellizza da Volpedo, specialmente nell'uomo in primo piano con la giacca sulla spalla e nella donna con il bambino in braccio (Ernesto Treccani, [Milano, Palazzo Reale, Sala delle Cariatidi, 18.5-25.6.1989], a c. di A. Negri, Milano, Fabbri Editori, 1989, p. 90). I contorni neri isolano le figure nel loro perimetro, contro il terreno reso con rapide e brevi pennellate gialle, verdi, blu, grigie e rosa, stese in varie direzioni. Le rapide annotazioni decorative sul foulard rosso della donna creano un netto contrasto con il blu denso del vestito e della striscia di cielo. Nei numerosi appunti presi a Melissa, Treccani ha fissato precisi dettagli visivi, prevalentemente particolari d'abbigliamento e ricordi cromatici da tradurre poi sulla tela: "[...] terrra scura vegetazione siena-rosa-azzurro-violetto, ombre abbastanza rilevate, terra verde oscura più terra più blu. Donna vestito rosa ciliegia salmone carico; fazzoletto verde giallo cobalto, calze blu spenti. Capretta bianco-giallastro, ombra siena naturale e grigio. Intorno la strada più bianca-rosea-grigio perla. Ultimo mulo nero, uomo con camicia militare verde giallastra oppure camicia scura. Portare a Milano: gonna verde oliva, camicetta bleu scuro rayon, calza nera della vecchia calza colorata, scarpa uomo, scarpa donna" (Ivi, p. 89). L'opera vinse il secondo premio alla IV edizione del Premio Suzzara.Bibliografia: Retrospettiva dei venti annai del "Premio Suzzara"