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    Miniera di marmo

    Tettamanti Ampelio

    1950
    Olio su tela
    50 x 70 cm

    Al III Premio Suzzara (1950) vinse L. 25.000. L'artista, attraverso un impianto narrativo e un linguaggio di derivazione cubista, descrive senza drammaticita' diversi aspetti del lavoro all'interno di una miniera. L'artista nasce a Laveno (Varese) nel 1914. Autodidatta. Espone per la prima volta a Milano nel 1937. Negli anni Quaranta partecipa a varie edizioni del Premio Bergamo e della Biennale di Venezia. Nel dopoguerra partecipa a molte esposizioni del gruppo dei realisti milanesi presso le gallerie 15 Borgonuovo, Bergamini e Spotorno. I soggetti delle sue opere sono legati a tematiche sociali oppure sono di tipo tradizionale come nudi e e nature morte. Nel 1951 partecipa alla rassegna di pittura contemporanea italiana (Premio citta' di Bologna). Nei primi anni Cinquanta le sue opere mostrano un passaggio da un linguaggio post-cubista ad un linguaggio di matrice espressionista con cui l'artista descrive le periferie milanesi. Nel 1948, nel 1952 e nel 1955 partecipa alla Quadriennale di Roma. Durante tutti gli anni Cinquanta espone in diverse altre personali e partecipa a molte edizioni del Premio Suzzara, prediligendo sempre piu' le tematiche sociali (uomini al lavoro, fabbriche, quartieri periferici). In seguito a un viaggio in Cina del 1957, il suo linguaggio artistico si rinnova attraverso un ampliamento della composizione, una piu' rapida definizione delle forme e una stesura del colore piu' corposa e precisa. Nel 1958 vince il Premio Modigiani e nel 1961 il Premio Ramazzotti. Nel 1965 gli viene dedicata una antologica a Suzzara, e nel 1973 una al Circolo Barbieri di Broni.